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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime di Argia Sbolenfi.djvu{{padleft:66|3|0]]
«Oh!» — lei dice — «Mo bravo Titirino!
Non sai chi sposo? Ah son tanto felice
57Che a momenti mi viene uno smalvino![1]
Fra pochi giorni sono Imperatrice!
Sei venuto a veder la tua sovrana?
60Ti farò ricco, e sai chi te lo dice!
A tua moglie ci pago una collana,
E con l’acqua di Felsina all’armento
63Fin da quest’oggi laverai la lana.
Farò indorar le vacche ed il giumento,
Ti selcierò la stalla di brillanti,
66E l’aldamara[2] tua sarà d’argento.
Or vanne Titirino, e quei birbanti
Che tempo addietro mi credevan pazza,
69Crepino d’accidenti tutti quanti.
Vanne a Bologna, sta contento e sguazza,
Che in compenso del latte che m’hai dato,
72Io ti farò più ricco di Cavazza!»[3]
Io dico grazia! vado, e sul mercato
Da un buon amico mio, sessanta lire
75Al sessanta per cento, ho ritrovato;