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SI SCUSA
per avergli mostrato poco rispetto[1]
Mio diletto Signor, poiche vedesti
Senz’alcun velo il negro mio misfatto,
Signor, perdona e fa che in te non desti
4Scandalosi pensier l’orribil fatto.
Nel momento fatal forse dicesti:
«Cos’è quello, per zio?! Divento matto?
È questo l’occhio dell’Argia? Son questi
8L’aspetto e i vezzi suoi? Mo niente affatto!»
E ben dicesti! Anch’io quanto mi posi
Viceversa così, pensai lo stesso
11E tu lo sai che non te lo nascosi;
Ma, deh, quell’affaraccio dell’ingresso
E il panorama che alla folla esposi,
14Scordali, Cocco, e sposami lo stesso!
- ↑ Recatasi incontro a S. M. l’Imperatore, salì sopra un palo e, urtata dalla folla, cadde a capo fitto, mostrando al suo sperato amante, com’ella dice, poco rispetto.
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