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SFOGO CONTRO COLUI[1]
C’era una volta in Roma una ragazza
Il cui nome gentil non vi dirò,
Che per l’Imperator divenne pazza
4E di dargli la man si lusingò.
Ei venne a Roma e per la gioia grande
Ella dinanzi a lui cadde boccon
E gli mostrò che non avea mutande
8In omaggio all’igiene e alla stagion.
Bismarck, quando lo seppe, andò in furore,
Afferrò penna, carta e calamar,
E poi telegrafò all’Imperatore
12Che per l’amor di Dio non stesse a far,
E quella donna ci si mise dietro
Seguitandolo sempre per città,
Dal re, dal papa, in piazza ed in San Pietro,
16Raccontandogli mille infamità.
- ↑ Colui ahimè, è l’alto personaggio di cui alle rime precedenti, e quella donna la sua Legittima e Graziosa consorte.
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