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il carattere delle leggi economiche 113

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista di Scienza - Vol. I.djvu{{padleft:123|3|0]]della guerra e all’osservazione di nuovi fatti raccolti in un paese giovane come gli Stati Uniti d’America, che davano luogo ad una interpretazione più ottimista, di cui per il primo si fece propugnatore il Carey[1].

Come si formino le leggi economiche, ricavandole dai fatti osservati, e come si modifichino col presentarsi di nuovi fatti, possiamo dimostrare ancor meglio con un altro esempio, in cui la legge economica ha risentito le conseguenze della sua formazione storica. Alludiamo alla legge scientifica che regola la circolazione fiduciaria, esposta anch’essa per la prima volta da Ricardo, il quale la trasse dall’osservazione dei fenomeni bancari in periodo di circolazione a corso forzoso e non riuscì a liberarla da questo peccato d’origine. Quando nel 1809 era più ardente in Inghilterra la discussione sulle cause dell’aggio dell’oro, Ricardo scrisse il suo famoso opuscolo, in cui dimostrava che l’aggio dipendeva dalle soverchie emissioni della Banca d’Inghilterra e formulava la teoria quantitativa, secondo la quale i biglietti dovevano aumentare o diminuire di valore col calare o col crescere delle emissioni. Da questo principio si trasse la conseguenza che le banche avevano la possibilità di estendere o di restringere la circolazione fiduciaria, e che estendendola potevano influire sui prezzi, aiutare la speculazione e aggravare le crisi commerciali; da questo principio sorse l’atto di Peel del 1844, che regola anche ora le emissioni della Banca d’Inghilterra e che la obbliga a non allargarle al di là di un dato limite, se non con una riserva perfettamente equivalente al valore dei biglietti emessi. Ma il principio stesso è basato sopra osservazioni fatte in circostanze eccezionali e non è valido per una circolazione fiduciaria convertibile[2]. Infatti le osservazioni posteriori hanno dimostrato che, data la convertibilità dei biglietti, essi non possono mai rimanere in circolazione in quantità superiore ai bisogni, perchè la quantità esuberante tornerebbe alla banca, in parte sotto forma di depositi e in estinzione di cambiali, e in parte per aver oro da mandare all’estero in pagamento delle importazioni accresciutesi in seguito all’inevitabile aumento dei prezzi

  1. E. Cannan - History of the theories of Production and Distribution in English Political Economy from 1776 to 1848. London, 1893, p. 147-82.
  2. A. Wagner - Die Geld- und Credittheorie der Peel’schen Bankacte. Wien, 1862, p. 37-85.
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