< Pagina:Rivista di Scienza - Vol. I.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
270 rivista di scienza

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista di Scienza - Vol. I.djvu{{padleft:280|3|0]]perfettamente simmetrico. Così pure si può tagliare in due comunque si voglia la cosidetta «blastula» del riccio di mare, composta di circa un migliaio di cellule, ottenendosi — entro certi limiti che qui sarebbe troppo lungo spiegare — da ciascun frammento un organismo completo.

Pertanto il germe dei molluschi ci mostra una limitazione specifica delle singole cellule di segmentazione per quanto riflette lo sviluppo ulteriore, mentre i germi del riccio e della stella di mare mostrano una straordinaria e larga facoltà di sostituirsi fra loro: nel germe dei molluschi il valore prospettico e la potenza prospettica coincidono; nel germe degli echinodermi la potenza è assai più estesa che non sia il valore reale assunto nel singolo caso: non solo ciascuna delle prime due o delle prime quattro cellule di segmentazione può da sè sola dar origine all’intero organismo, ma, come provano le riferite esperienze sulla blastula, ogni singola cellula di quel migliaio che la compongono, può nella formazione dell’intero organismo assumere uno o l’altro dei possibili còmpiti.

Ad un tale insieme di cellule quale la blastula di cui parlavo ora, io ho dato il nome di «sistema equipotenziale» e anzi, poichè l’insieme delle singole destinazioni degli elementi dà luogo di ciascun caso ad un tutto organizzato, dal che si deduce che questi elementi collaborano armonicamente, di «sistema equipotenziale armonico»[1].

c) Analizzando quanto abbiamo esposto or ora, ossia le peculiari differenze di potenzialità nei molluschi e negli echinodermi, come pure il fatto della «equipotenzialità» che in questi ultimi si verifica, ci troviamo innanzi a tre gruppi di nuovi problemi.

Dobbiamo in primo luogo stabilire come si comportano in prosieguo i germi che in sul principio sono equipotenziali: rimangono essi tali anche nell’ulteriore decorso dello sviluppo, oppure compaiono più tardi anche in essi delle limitazioni tipiche delle potenze morfogenetiche nelle varie parti dell’embrione?

In secondo luogo dobbiamo ricercare se le peculiari differenze fra le uova dei molluschi e degli echinodermi non si possano per avventura conciliare e comprendere.

  1. Driesch - Die Localisation morphogenetischer Vorgänge. Leipzig, 1899.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.