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356 rivista di scienza

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista di Scienza - Vol. I.djvu{{padleft:366|3|0]]tra due lamine destinate alla creazione del campo elettrico. Sulla lastra fotografica si disegnava allora una sottile lineetta, a contorni ben definiti, che si spostava lateralmente nei due sensi per l’azione del campo e per l’inversione di questo. Dalla distanza tra le due posizioni estreme della lineetta si può dedurre il valore di , ove u indica la velocità delle particelle α cui corrisponde la misura. Per mezzo della deviazione magnetica, in un campo di determinata intensità, si poteva invece dedurre il valore di , e quindi combinando i risultati delle due esperienze si poteva dedurre facilmente u, e il rapporto .

Un primo risultato è questo: il rapporto , eguale a unità elettromagnetiche per il radio C, si conserva invariato dopo il passaggio attraverso a strati diversi di sostanze assorbenti; mentre la velocità iniziale, circa un quindicesimo di quella della luce (20 mila km. per secondo), si va progressivamente riducendo.

Un secondo risultato di importanza grandissima è il seguente: il rapporto ha lo stesso valore per le particelle α emesse dal radio C, dal radio A, dal radio F (il polonio di M.me Curie), dall’attinio, da tutti i derivati radioattivi del torio[1], in una parola da tutti i corpi radioattivi conosciuti che si poterono esperimentare — cosicchè si può concludere che le particelle α emesse dalle diverse sostanze radioattive son tutte identiche, e per esse il rapporto ha un valore metà di quello che è proprio dell’atomo dell’idrogeno nella elettrolisi.

«Questa è una importante conclusione — dice il Rutherford — poichè essa mostra che l’uranio, il torio il radio e l’attinio, che si comportano chimicamente come elementi diversi, hanno un prodotto comune di trasformazione. La particella α costituisce una delle fondamentali unità della materia di cui gli atomi di questi clementi sono formati. Quando si tenga presente che nel processo della loro trasformazione il radio e il torio emettono cinque particelle α ciascuno, l’attinio quattro e l’uranio una, e che il radio è, secondo ogni probabilità, un prodotto di trasformazione dell’uranio, si riconosce che la particella α è un importante costituente fondamentale degli atomi degli atomi dei radio-elementi. Io ho spesso richiamato l’attenzione sulla fun-

  1. Le misure relative ai prodotti radioattivi del torio furono eseguite dal Rutherford con la collaborazione del dott. Hahn.
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