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346 | giovanni mulazzani |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista italiana di numismatica 1889.djvu{{padleft:367|3|0]]delle greche e romane produzioni immortali, ed ogni altro tipo, per sufficiente rilievo e nitidezza d’incisione così bello, che si può sostenere essere la monetazione Teresiana e di Giuseppe II, che continuare la fece, la migliore dopo la sforzesca, nel rapporto, che trattiamo, della nostra raccolta, a fronte della napoleonica del 1807 ed austriaca, molto più, del 1822; entrambe difettose per leziosi e scorretti disegni.
II.
COMO.
Il conte Carli credette alla possibilità di questa zecca dal I Federico, perchè secondo Benedetto Giovio, quell’imperatore concesse ai comaschi, che parteggiarono, benchè non sempre, per esso nella guerra contro Milano, il governo dei Consoli prima della pace di Costanza[1]. Ma ben diverso io osserverò essere l’un privilegio dall’altro, onde dedurne la conseguenza che si vorrebbe. Alla pace di Costanza tutte le città d’Italia formarono i loro municipî, ma non per questo ebbero il gius della moneta, se non in forza di speciale privilegio dello stesso Federico o de’ suoi successori; e la nostra zecca, riaperta nel 1185 per il trattato di Reggio, e la bolognese del 1191, e le zecche istituite nel 1200 di Modena e di Reggio, con diplomi di Enrico VI e di Fede-
- ↑ Vol. I, pag. 198.