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MONETE

di


GIO. BATTISTA FALLETTI


CONTE DI BENEVELLO[1]


Nella rara Tariffa stampata a Gand nel 1646[2] è riportata per la prima volta, a quanto mi risulta, una curiosa moneta d’oro che fu sinora un enigma pei numismatici italiani ed esteri. A pagina 96 tra altre Croonen e coll’indicazione di Beneventen si dà il disegno del nostro scudo. Ha nel diritto l’aquila bicipite con grande corona imperiale ed in giro * CAROLVS * IMPERATOR *, e nel rovescio una croce fiorata nel campo, somigliante a quella che scorgesi su alcune monete d’oro contemporanee di Carlo V come re di Spagna e delle Due Sicilie, con attorno la leggenda * IO * ANTO * FA * COMES * BENE preceduta da uno scudetto caricato di due leoni passanti a destra. Trovai susseguentemente questo pezzo riportato in altre due Tariffe di Gand del 1662[3], in quella di Amsterdam del

  1. Questa memoria fa pubblicata per la prima volta negli Atti della R. Accademia delle Scienze di Torino (1888, Vol.XXIV).
    (Nota della Direzione).
  2. Der Cooplieden Hanboucxkin. Ghedruckt te Ghend by Ioos Lambrecht m. d. xlvj. in 12’, pag. 95.
  3. Ordonnance, statut, et permission de l’imperiale M. des espèces d’aur et d’argent, ayant cours an pais de par deça. Publiée l’an m. d. xlviij.
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