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234 solone ambrosoli

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista italiana di numismatica 1890.djvu{{padleft:247|3|0]]Rimarrebbero quindi, in tutto, sei monete, almeno per quanto è a mia cognizione; una settima sarebbe la seguente, che ho acquistata non ha guari per il Gabinetto di Brera:

Soldino. Mistura. Peso, grammi 1,70.

D/ — (Piccola torre) • KROLVS • QVINT IMPERATO
Arme senza corona, entro cerchio di perline.

R/ — (Piccola torre) • SANTA • INTERCEDE • PRO • NO •
Croce filettata e fogliata, entro cerchio c. s.

Un altro esemplare, di cui mi fu concesso il confronto per la molta cortesia del suo possessore Cav. Giuseppe Fantaguzzi, R. Ispettore degli Scavi e Monumenti in Asti, differisce leggermente nelle leggende, avendo QVINTVS in tutte lettere, e PRO • NOBI • invece di PRO • NO • Il peso non ne è che di grammi 1,20, ma si tratta di un esemplare alquanto negligentemente coniato e mancante inoltre di un frammento dell’orlo.

A dir vero, la suddescritta monetina non reca indicazione alcuna per poterla assegnare alla zecca d’Asti, e si trova per questo riguardo in condizioni assai peggiori del testone, del mezzo testone e del cavallotto editi da D. Promis nella prima sua Memoria, a proposito dei quali egli già notava: “In tutte queste monete, le sole che si conoscano di Carlo V, esso assume solamente il titolo d’Imperatore, e mai quello di signore d’Asti, e dal solo rovescio si conoscono appartenere a quella città.”[1]. Qui

  1. Mi si permetta un’osservazione incidentale. Il mezzo testone pubblicato dal Promis è battuto evidentemente col rovescio della moneta franco-astigiana anonima da lui attribuita a Lodovico XII. Questa circostanza,
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