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appunti di numismatica romana | 497 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista italiana di numismatica 1890.djvu{{padleft:514|3|0]]battesimo dì medaglione, o per dire più precisamente, di pezzo numismatico. Quale vero medaglione lo giudicò Bartolomeo Borghesi, che pel primo lo pubblicò[1] dandone una eccellente incisione, e tale è chiaro che venne ritenuto dai diversi direttori del Gabinetto Braidense fino al compianto Biondelli, il quale nei suoi “Cenni storici sull’origine, sviluppo e stato attuale del R. Gabinetto Numismatico di Milano”[2] ne orna di un accuratissimo disegno litografico il fascicolo, evidentemente per indicare uno dei pezzi più importanti, anzi il più importante di tutti. E difatti, enumerando i diversi titoli per cui va celebre il detto Gabinetto, scrive: “Per una collezione di alcune centinaia di Medaglioni greci e romani, alcuni dei quali rarissimi e taluno anche unico, siccome appare da quello di M. Aurelio e L. Vero, che abbiamo apposto in fronte a questi rapidi cenni.”
Omesso da Cohen nella sua descrizione delle monete imperiali, venne poi dallo stesso aggiunto nel volume di supplemento con un semplice accenno alla sconcordanza delle date[3]; e nella seconda edizione del Cohen è inserito fra i medaglioni di M. Aurelio e Lucio Vero, colla ripetizione della medesima nota.
Ciò significa dunque che il pezzo venne finora
- ↑ Annali dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica. Vol. X. Roma, 1838. Sopra due Medaglioni rappresentanti Marc’Aurelio e Lucio Vero dell’I. R. Gabinetto di Milano e Settimio Severo della Numoteca Borghesi.
- ↑ Milano, Tip. Bernardoni 1872.
- ↑ «Le Médaillon est hybride. Les dates de la tête et du revers ne coincident pas.» Vol. VII, pag. 181.