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le monete dei pontefici romani, ecc. | 55 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista italiana di numismatica 1890.djvu{{padleft:58|3|0]]adducono varie. Non parve a lui che il nome di Ottaviano rispondesse alla maestà della religione, secondo il Fioravanti[1]: perchè potesse dirsi di lui: fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Joannes, come pensa il Palazzi[2]: egli, che era già signore di Roma prima di salire al pontificato, volle servirsi di due nomi, cioè di Ottaviano nelle cose temporali, e di Giovanni nelle spirituali, così afferma il Muratori[3]. La espressione aggiunta dal Palazzi[4]: sed fœdior factus in omnem Joannes erupit libidinem, accerta quasi, che nessun alto ideale di religione, o di maestà della Chiesa e del sommo pontificato, concorse nella determinazione del cambiamento di nome. Resta invece ammissibile l’affermazione del Muratori, anche perchè sostenuta da varie circostanze di fatto.
Il neo-papa conosceva bene, che i mezzi usati per salire allo alto posto, e l’età sua minorenne, rendevano illegittima e nulla la elezione[5]. Egli quindi prudentemente prevedendo la possibile evenienza nella quale lo imposto favore, che oggi lo aveva innalzato, potesse domani scemare o cambiarsi in opposizione, volle bene conservar distinte le due potestà, per diverse vie conseguite, onde non perderle entrambe, se dall’ultima dovesse pur decadere.
- ↑ Fioravanti, Parte I, pag. 74.
- ↑ Palatii, Gesta Pontificum, Vol. II, col. 120.
- ↑ Muratori, Annali, anno 956, pag. 209.
- ↑ Palatii, l. c.
- ↑ E nulla era veramente, benchè poi tollerata come legittima, eo voto, quo sæculum exigebat nefarium, tyrannos etiam præterire, ne unitas scinderetur ecclesiæ. Palatii, l. c.