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Il ragionamento: di Caligola si confà con quello di Hobbes e di Grozio. Aristotile innanzi tutti aveva pur detto[1] che gli uomini non sono naturalmente eguali, ma che gli uni nascono per vivere schiavi e gli altri per dominare.

Aristotile aveva ragione, ma prendeva l’effetto per la causa. Ogni uomo nato nella schiavitù nasce per la schiavitù, questo è certissimo. Gli schiavi perdono tutto in mezzo [2]

  1. Politic, lib. 1, cap. 5.
  2. a Caligola, e da questo non avendo ottenuto niente se ne vendicò scrivendo sotto il titolo di Ambasciata a Caio una specie di relazione che giunse infino a noi. Ecco il passo di cui trattiamo nello stile schietto imprestato a Filone da un antico traduttore: «Caio volendo per forza farsi credere Dio, dicesi che in sul nascere di questa folle albagia, sia uscito in questi termini: siccome i guardiani degli animali, come bifolchi, caprai, pastori, non sono nè buoi nè capre nè agnelli, ma sono uomini di una condizione e qualità migliore, così bisogna credere che io governatore di questo buonissimo armento d’uomini sia diverso dagli altri, e che non abbia niente dell’uomo ma appartenga ad una natura più grande e più divina. Dopo che gli sorse nella mente questa opinione, etc.» Opere di Filone, traduzione di P. Bellier, in 8°. Parigi, 1598
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