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Oltre al vantaggio della distinzione dei due poteri, essa ha pur quello della scelta de’ suoi membri; imperciocchè nel governo popolare tutti i cittadini nascono magistrati, e nell’aristocratico propriamente detto sono ristretti ad un picciol numero, e non divengono tali se non per elezione[1]: modo, per cui la probità, i lumi, l’esperienza, e tntti gli altri motivi di preferenza e di pubblica stima sono altrettante nuove guarentìe, che saremo saviamente governati.

Inoltre, più comodamente si formano le assemblee, si discutono meglio gli affari e più con ordine e diligenza si spediscono, il credito dello stato è meglio sostenuto all’estero da venerabili senatori che non da una moltitudine oscura o disprezzata.

  1. È cosa di grande momento il regolare con leggi la forma della elezione dei magistrati; perchè abbandonandola alla volontà del principe, non si può evitare di cadere nella aristocrazia ereditaria, come avvenne alle repubbliche di Venezia e di Berna. La prima è da lungo tempo uno stato disciolto, e la seconda si mantiene per l’estrema saviezza del suo senato, eccezione onorevolissima e pericolosissima.
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