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6 rappresentazione di abramo e agar.

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E qui da te e me

Veder chi ha ragione.
Risp. Antonio:Io vorrei un giubbone
Di drappo spanto e bello,
Accompagnato a quello
130Scarpe, calze franzese
Attilate e distese
Come dipinte; et anche
Un altro paio, ma bianche,
Per quando io vo di fuora;
135Et una cappa ancora
Listrata, o un gabbano,
Un tocco da cristiano,
E per la città bella
Saione o gabbanella
140Increspata all’usanza,
La berretta di Franza,
La camicia increspata,
Scarsella ricamata
Che fussi delle sei....[1]
145Questo è quel ch’io vorrei:
E’ par ch’io chiegga un regno!
El Padre dice:Ha’ tu altro disegno’?
Di’ pur, non vergognarti
Perch' io vo’ contentarti.
150Risp. Antonio:Vorrei al mio dimino
Aver sempre un fiorino,
Per poter col compagno
Spendere, e esser magno
E mie voglie saziare.
155El Padre dice:Et anche per giocare.
Ma stu vuo’ altro, parla.
Risp. Antonio:Vorrei sempre in istalla
Aver un bel cavallo,
Nè avere accattallo,
160Per ire a spasso ogn’ora.
El Padre dice:Vuoi altro?
Antonio risp.:Non per ora.
esgue Antonio:Ma vorrei questo presto.

El Padre dice:O parlar disonesto!
  1. Di gran rarità o di gran merito: come ora si dice: numero uno.
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