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rappresentazione di abramo e agar. | 13 |
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Che tu voglia ascoltare
Con silenzio et amore;
E d’ogni nostro errore
Scusa, chè di fuor siamo;
E come amaestriamo
Qui questi giovanetti,
Acciò che più perfetti
Sien per dire in Fiorenza,
Dove per eccellenza
Bisogna mostrar l’arte,
E qui basta far parte
E gli esempli sien buoni.[1]
Or su, date ne’ suoni
Ch’io conosco nel volto
State in silenzio, e per premio io prometto
Esemplo, pace, amor, gaudio e diletto.
Stu pensi, Sarra mia, con diligenza,
Iddio ci porta un singulare amore,
Considerata la gran previdenza
Ch’ha auto sempre al ben nostro et onore
Nella Caldea, e qui per la influenza
Della gran fame, mi spirò il Signore
Ire in Egitto, e tu meco venisti
- ↑ Intendi: ci serva di scusa che siamo fuor di Firenze e che ammaestriamo nel ben dire questi giovanetti ec.