Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
112 | lettere di fra paolo sarpi. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:120|3|0]]le diedi il plico direttivo a quel signore, quale egli medesimo porterà a Padova.
Ho veduto gli Epigrammi fatti sopra la combustione del misero Fra Fulgenzio, molto arguti e spiritosi; ma solo v’è da avvertire sopra, che il detto Fra Fulgenzio non ha scritto a favore della causa della Repubblica, come si presuppone, ma solamente predicato nella città di Venezia più ancora contro i costumi della corte romana, che in difesa delle azioni venete.
La relazione del Castrino sopra le cose di Francia, è una prudentissima osservazione delle cose presenti, con un fondatissimo giudizio delle future. Mi pare d’avere innanzi gli occhi le cose dell’uno e l’altro tempo, e vedermele presenti. Senza dubbio, così sarà.
Credo che sarà perdita grande alla Francia quando il presidente Harlay[1] lascerà quel carico, amministrato da lui con tanta prudenza, fedeltà verso il re e carità verso il regno. Dio faccia ch’egli abbia successore, se non uguale, almeno simile. Se fosse il signor presidente Thou, la perdita sarebbe assai ricompensata; ma quando fosse Leghier, sarebbe bene il rovescio della medaglia, e una perdita, sebben minore, comparabile però con la morte del re.
Non intendo quello che scrive Castrino del Thou, nominando numerum librorum, perchè di ciò non
- ↑ Achille di Harlay I giacchè non bisogna confonderlo con altri suoi omonimi, uno de’ quali fu anch’egli primo presidente del Parlamento. La sua rinunzia pare che fosse motivata dall’età, avendo egli allora presso a 75 anni. Gii elogi che ne fa il Sarpi concordano pienamente con quelli che gli sono prodigati dai biografi, sì per la sua integrità, come pel civile coraggio.