Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
lettere di fra paolo sarpi. | 159 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:167|3|0]]spetti gli amici che gl’inimici, e le diffidenze sono assai grandi. Si tiene che quelle tra’ palatini si componeranno, e che Neuburg cederà la tutela.
La lega ecclesiastica sollecitamente si provvede: però la vicinità del verno potrebbe far riuscir le cose in fumo. Il che Dio voglia, quando sia secondo il suo santo beneplacito: il quale prego che conservi V.S. in buona sanità; alla quale facendo fine, bacio la mano.
- Di Venezia, li 9 novembre 1610.
CLX. — Al medesimo.[2]
Al ritorno del signor ambasciatore Foscarini da Rheims, saranno, per quanto credo, state mandate a V.S. le mie, ch’Ella doveva ricevere s’egli si fosse fermato in Parigi, avendo monsieur Castrino, per l’avviso che mi dà, ricevuto il piego dov’erano incluse. Per questo corriero ultimamente venuto, ho ricevuto quella di V.S. delli 27 ottobre, e recapitato l’allegata al signor Assellineau, dal quale credo che V.S. averà ricevuto lettere per alcuni corrieri ultimamente venuti. Egli è sempre stato in buona sanità, e spesse volte Ella è stata materia dei nostri ragionamenti.
- ↑ parole stesse che intorno a ciò si leggono nell’Ughelli: Scipio cardinalis Burghesius, Pauli V nepos, tertius archiepiscopus bononiensis renunciatua est anno 1610, die 25 mensis octobris. Hanc ecclesiam ad duos annos absens administravit, reservataque sibi prædivite annua pensione, in favorem sequentis (di Alessandro Ludovisi) illam renunciavit.
- ↑ Edita, come sopra, pag. 310.