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180 | lettere di fra paolo sarpi. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:188|3|0]]Marc’Antonio Tani, cameriero intimo del papa, solito d’invitarlo qualche volta; dove andò sano e allegro, e desinò in sanissima disposizione. La notte, gli sopravvenne una uscita di ventre con tanti impedimenti, che in pochissime ore cacò circa quaranta volte, prima gli umori, poi il sangue e finalmente la vita. La mattina uscì qualche rumore che fosse stato avvelenato: per il che il papa mandò il suo chirurgo; quale, aperto il corpo, certificò non aver trovato alcun indizio di veleno.
Io sto con molto pensiero come continuare la comunicazione con V.S.: tuttavia si troverà ripiego. Tra tanto, le bacio con ogni riverenza la mano, pregando Dio che la conservi in sanità e prosperità. Mi scordai per la passata dirle, che il nome dell’ambasciatore della Gran Brettagna è signor Budley Charleton.
- Di Venezia, li 21 dicembre 1610.
CLXVI. — Al nominato Rossi.[1]
Per mano del signor segretario Anselmi ho ricevuto quella di V.S. delli 23 novembre, con le allegate stampe e scritture. Il Tocsin[2] è una bella composizione, ma un poco troppo poetica. Non credo che farebbe quel frutto qui presso noi che han fatto l’Anti- Cottone e le due rimostranze, una per nome dell’Università e l’altra diretta al Parlamento; le