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194 lettere di fra paolo sarpi.

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CLXXI. — Al signor de l’Isle Groslot.[1]


Poichè io ebbi avviso dell’arrivo del signor ambasciatore Giustiniano, credendo che dovesse trasportarsi in pochi giorni a Parigi, e che il signor ambasciatore Foscarini partisse immediate per Inghilterra, mi fermai di scrivere; ch’è la causa per quale V.S. non avrà ricevuto mie lettere da due mesi in qua. Ora vedendo la sicurezza del passaggio per altra via, ricevo gran piacere di veder rimessa in piedi la nostra corrispondenza, in questi tempi massime, quando il dare e ricevere qualche avviso può esser occasione a qualche successo di momento.

Già ricevei una di V.S. delli 23 dicembre, e poi un’altra delli 4 gennaio, alle quali, per le cause suddette, non diedi risposta. Per questo corriero ho ricevuto per via di Barbarigo quella delli 11 febbraio, e un giorno dopo monsieur Assellineau mi rese un’altra delli 2 dell’istesso mese; alle quali risponderò seguendo l’istesso ordine.

Primieramente, vedendo che V.S. dopo una grande accessione della colica, ne ha avuto un’altra non minore della gotta, dubito ch’Ella stessa favorisca cotesto indisposizioni con lo studio e con le vigilie, che sono causa della crudità, materia di questi mali: per il che non posso restar di pregarla ad avere un poco più di cura della sua salute; poichè, finalmente, chi non misura le forze e lascia la briglia all’animo, fa manco cammino che chi, conoscendosi debole, va piano.


  1. Pubblicata in Ginevra, ed. cit., pag. 333.
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