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280 | lettere di fra paolo sarpi. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:288|3|0]]cose occorrenti nelli governi di Stato presenti mi par meno intelligibile. E la deposizione di Monsieur de Sillery[1] mostra che le cose non possono restare nella quiete presente, e mi par gran prudenza de’ Reformati il lasciare che gli altri comincino la giostra, e restar fuori di interessi; e differire ancora le loro risoluzioni, mi pare che sia certificarsi tanto più di ricever soddisfazione.
Per passare alle cose di qua, è necessario che per qualche giorno le dimande di Spagna dormano; perchè essendo morto l’imperatore, il papa e Spagna hanno interesse di star uniti per li rispetti comuni. Si vede ben chiaro, che o veramente Matthias sarà eletto imperatore presto, ovvero si darà in un lungo e difficile interregno. Ma io credo che succederà il primo, e tutto per colpa principale d’Inghilterra, quale è più dottore che re. Io sono ben certificato che il papa, il quale suole esser assai negligente e non pigliarsi pensiero di tutto quello che succede di là da monti, a questo pensa, ed è molto afflitto, e credo che lo spaventi più la vergogna di perder una tanta pretensione, che nissun’altra cosa.
La differenza tra Spagna e Savoia, per la quale il re ha licenziato li ambasciatori del duca, era creduto che si dovesse accomodare dando qualche soddisfazione al duca; ma non pare che la cosa sia ancora in buon cammino, perchè di ciò non si vede ancora principio; anzi, in contrario, nuovamente il duca ha richiamato li suoi ambasciatori. Con tutto
- ↑ Niccola Brulart de Sillery, cancelliere di Francia e che aveva goduto la più intima confidenza di Enrico IV, fu fatto allontanare dagli affari per opera del Concini, favorito della reggente.