Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
282 | lettere di fra paolo sarpi. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:290|3|0]]quelle di stato e di governo. È necessario che Barbarigo quest’anno sia destinato costì, ovvero in Spagna. Esso e un gran papista[1] avranno l’uno un luogo e l’altro l’altro: senza dubbio, io credo che Francia toccherà a Barbarigo, perchè egli più lo desidera, e l’altro più desidera l’altro. Ma il futuro è in mano di Dio.
Io, dopo aver reso molte grazie a V.S., che con tutta l’indisposizione abbia voluto prender fatica di scrivermi, e così lungamente, la pregherò sopra tutte le cose aver cura della sua sanità; e a me, quando si trovi o impedita o occupata, differir lo scrivere, e non allungar mai più di quello che comporta il suo comodo. E qui facendo fine, le bacio la mano.
Ieri morì D. Giovanni Marsilio,[2] per quello che io credo, molto ben conosciuto da V.S., essendo stato in letto circa dieci giorni con strani accidenti. I medici dicono che sia morto di veleno; di che io non sapendo innanzi, altro non dico per ora. Hanno bene alcuni preti fatto ufficio con esso lui, che ritrattasse le cose scritte; e egli è sempre restato costante dicendo aver scritto per la verità, e voler morir con quella fede. Monsieur Assellineau l’ha molte volte visitato, e potrà scriver più particolari della sua infermità, perchè io non ho potuto nè ho voluto per vari rispetti ricercarne il fondo. Credo
- ↑ Forse il Badoero, di cui parlasi frequentemente sino dal dì 3 gennaio di quest’anno.
- ↑ Prete napoletano e teologo, che avea scritto, a pro della Repubblica, dapprima la Risposta d’un Dottore alla Lettera d’un amico intorno alle censure: quindi, per apologia di sè stesso, la Difesa di Giovanni Marsilio in favore della Risposta alle otto proposizioni ec. V. Griselini, Mem. anedd. ec., pag. 62.