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284 lettere di fra paolo sarpi.

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Morì ieri Giovanni Marsilio, prete napoletano, il quale scrisse alcune cose contro l’Interdetto pontificio. I tre medici che per dieci giorni curarono l’ammalato, affermano costantemente ch’egli sia morto di veleno: sin qui nient’altro se ne sa.

Soffro di una leggera debolezza nella mano, come può avvedersi per la forma del carattere; e perciò le ho scritto di pugno altrui, e per la ragione stessa sarò forse costretto di fare il medesimo qualche altra volta: ma credo che sia per essere con sua minore molestia, per la forma un poco meno brutta del presente carattere. Stia sana.

18 febbraio 1612.



[1]


CC. — Al signor De l’Isle Groslot.[2]


La strettezza del tempo mi costringe usar maggior brevità di quello che vorrei in rispondere a quella di V.S.; la quale m’ha apportato gran piacere con la nuova della sanità ricuperata, la quale io spero che piacerà a Dio render durabile, come lo prego con vivo affetto.

Fu l’ultima mia delli 14 di questo,[3] dove esposi tutto quello che passava in queste regioni in discorso, perchè infatti qui non abbiamo altro che una oziosissima pace. Al presente ognuno è volto


  1. principe (governo della repubblica) per le lettere scritte al Castrino, e mandate prima a Roma, poi, come dicevasi, rimandate a Venezia.
  2. Edita in Ginevra ec., pag. 448.
  3. Così ha l’antica stampa; ma l’ultima al De l’Isle, ossia la CXCVIII, ha data posteriore di quattro giorni; onde pare da correggersi: delli 18.
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