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336 | lettere di fra paolo sarpi. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:344|3|0]]andrebbe bruciato. Il sindaco e gli altri Francesi presenti alla disputa si portarono con gran fermezza e dignità.
Avidamente lessi gli atti del Parlamento nella causa del Richer, e a questo titolo le rendo infinite grazie. Compatisca di grazia alla curiosità mia: nulla più desidero sapere che quanto ha riguardo a una tal causa. Io penso (e l’ho già significato) che la vostra e dirò pur nostra libertà risiede in ciò, che quel libercolo viva, e sia manifesto al mondo che sono cattolici coloro che l’approvano (quantunque non manchino i detrattori), e che la pubblica voce si faccia a sostenerlo.[1]
È vero quel ch’Ella ha udito circa la pace fra Persiani e Turchi; ma intanto il Turco cede ogni dominio che l’avolo conquistò a’ Persiani e il Persiano ricuperò. Non si scoprono sino a qui chiari i disegni dei Turchi; ma penso ch’abbiano la mente alle vittorie dei Polacchi contro a’ Russi, e là intendano le loro mire. Già si verificano movimenti d’armati nella Transilvania e Valacchia. Noi non abbiamo di che temere, in quanto che senza d’una flotta navale non possiamo essere offesi, nè a’ Turchi riesce procacciarsela a un tratto. Ci tocca bensì contrastare agli artificii di coloro che rimestano ogni cosa col danaro e sotto pretesto di religione. Sono gli Spagnuoli con la flotta presso Otranto, e i Turchi con un’altra sopra i lidi della Calabria; la flotta veneziana sta intorno a Corfù. Gli Spagnuoli ricorrono ad ogni espediente per far nascere dissensioni tra i Turchi e questa re-
- ↑ Ed ecco, secondo noi, il riformatore cattolico, che vuole al suo intento valersi anche della riforma protestante, ma senza uscire dal cattolicismo.