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406 lettere di fra paolo sarpi.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:414|3|0]]gna, penso che cederà; e per ciò stesso, temo che rimetta d’animo nella faccenda Astigiana; la qual cosa mi dispiacerebbe. Ma checchè avvenga, ne terrò informata la S.V. Le commetto i miei cordiali saluti pel signor Gillot; al quale desidero pure sieno partecipati (se così a Lei piacerà) gli esemplari spediti. Dopo di che, prego Dio, eccellentissimo signore, che conceda fausto adempimento a tutte le buone intraprese, e Lei mantenga a lungo in salute. E le bacio le mani.

7 maggio, 1613.




CCXLII. — Al medesimo.[1]


Ebbi le lettere della S.V. dei 13 maggio; nella qual circostanza, atteso la guerra o finta di guerra principiata in Piemonte, parti di Torino quegli che favoriva la nostra corrispondenza epistolare, ed io non risposi, anzi feci forzatamente proposito di soprassedere fino a che mi s’aprisse altro sicuro veicolo. Oggi ricevo altre lettere de’ 6 giugno, e di tutte la ringrazio di cuore. In queste ultime ricorda i documenti che mi mandò, e che tutti già ebbi, e mi sono carissimi. Circa poi quello che la S.V. scrive, avermi, cioè, il signor Gillot mandato gli atti che si fecero nelle differenze tra Filippo il Bello e Bonifazio VIII, sappia che nulla m’è arrivato di tutto questo. E mi duole la loro perdita, dappoichè il titolo fa fede che parecchie cose ci fossero degne di essere conosciute. Dopo quella dei 12 gennaio, niun’altra lettera ho


  1. Edita come sopra, in latino, pag. 115.
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