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lettere di fra paolo sarpi. 37

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:45|3|0]]procurerà di aver conversazione con protestanti, con Casaubono, e con il signor ***; quali faranno bene aver pratica sua, ma con cauzione. Questo V.S. avviserà a monsieur de l’Isle.

Del duca di Savoia, facendo guerra, sia certa di buona corrispondenza e intelligenza; ma senza guerra, sicuramente vi mancherà. E questo V.S. tenga per sicuro e certo, chè viene di chi ne ha interna cognizione. Non stima tutti li denari del mondo; vuol paese.

Quanto al papa, quello che scrive V.S. aver dato disgusto al re, è verissimo; e abbia per certo, che è sempre di Spagna. La Repubblica un anno starà senza partito, e poi assisterà a chi tratterà fare un duca di Milano. Queste cose abbia per secrete. Io mi confermo di V.S. ec.

Di Venezia, il 16 marzo 1610.




CXXX. — Al signor de l’Isle Groslot.[1]


Quella di V.S. delli 17 febbraio, mostra con quanta perspicacia Ella esamini le cose umane, e quanto sia acuto il suo giudicio in penetrarle. Io veramente, conforme a quello che V.S. giudica, sarei di parere quasi risoluto, che non dovesse esser guerra, poichè non è dubbio esser abborrita da chi ha in potere il farla o non: ma perchè Dio conduce spesso gli uomini a fine contrario al loro disegno, per questa causa resto con qualche sospensione.

Li medesimi avvisi della buona disposizione dei


  1. Stampata in Ginevra ec., pag. 230.
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