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40 lettere di fra paolo sarpi.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:48|3|0]]gentiluomo Inglese a quella che mandò V.S. Quel Vincenzo Lucconi agente di Mantova,[1] è mandato dal suo padrone per negozi a Praga.

Di Venezia, il 16 marzo 1610.




CXXXI. — A Giacomo Leschassier.[2]


Le sono moltissimo obbligato per avermi trasmesso il processo verbale circa alla causa del prete costì ucciso. Su quel che la S.V. mi scrisse intorno alla degradazione, già feci in altre mie ringraziamenti, se non pari al merito, almeno per quanto seppi fare.

Fino a qui non andò perduta alcuna lettera sua, e l’ebbi tutte; ma Ella non può essere avvisata così per fretta del loro ricevimento. Io riscrivo sempre per lo stesso corriere, qualunque siasi l’angustia di tempo in cui versi; ma il corriere che di costà viene, non giunge qua che dopo 18 giorni, e però non può far ritorno in coteste parti, che nello spazio di 42 giorni. M’accorgo che Ella ha sempre avuto in tempo le lettere mie: io, peraltro, ho ricevuto talora le sue 30 giorni dopo. Questo dico per ispiegare la cagion del ritardo in alcune mie responsive. Le scriverò, giusta la commissione, valendomi del signor Castrino.

Il corriere precedente recommi le osservazioni che la S.V. ha tratto dal Rebouff[3] sulle riserve; e per lo


  1. Di questo agente, senza però dirne il nome, parlasi anche nella Lettera CXXIV.
  2. Edita, in latino, tra le Opere ec., pag. 75.
  3. Giureconsulto francese, autore di un’opera intitolata: Praxis beneficiorum, e d’altre; morto in Parigi nel 1557.
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