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42 | lettere di fra paolo sarpi. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:50|3|0]]sferiche ambedue, ma l’una di superficie convessa e concava l’altra. La prima ha una sfera con diametro di 6 piedi; la seconda una sfera con diametro di larghezza inferiore a un dito. Di queste componesi un istrumento di circa 4 piedi di lunghezza, pel quale vedesi tanta parte dell’oggetto, che se si riguardasse ad occhio naturale, perverrebbe a 6 minuti. Applicato poi lo strumento, vedesi sotto l’angolo maggiore di tre gradi. Queste cose sonosi osservate in Toscana nella stella di Giove, nelle costellazioni delle Fisse; e V.S. le leggerà nell’opuscolo che a nome mio le offrirà il signor Legato, con parecchie altre stupende cose, su cui farò parola altra volta. Non si maravigli a vedere le stelle girare attorno Giove in così breve intervallo, perocchè fissando gli occhi in Giove, la distanza della luna dalla terra non passa minuti primi 31, e lo stesso corpo della luna non apparisce maggiore di minuti secondi 17. Tanto partecipi, se le piace, al signor Aleaume, che forse n’avrà piacere. La prego di continuare ad amarmi, e a tenermi a Lei obbligato per molte ragioni. E stia sana.
- Venezia, 16 marzo 1610.
CXXXII. — Al medesimo.[1]
Delle lettere di V.S. prendo tal piacere e profitto, che la loro mancanza mi sarebbe all’animo importabile cruccio; e quantunque non ci sia dato sempre valerci della opportuna occasione che fin qui
- ↑ Stampata, come sopra; pag. 76.