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NOTE ALLA SATIRA PRIMA


1 I letterati prima di dar fuori i loro scritti solevano farli sentire agli amici. Questo Cordo dovette esser uno di quegli uggiosi poeti, che tafanavano più spesso Giovenale colle loro letture. Del suo poema la Teseide, nè di altri suoi scritti, nulla è rimasto.

2 Telefo e Oreste erano spesso scelti dai poeti per soggetti di tragedie.

3 L’uso di scrivere su tutte e due le pagine di un foglio era poco o nulla conosciuto dagli antichi: ma certi poetonzoli, per gabellar meglio le lunghe filastrocche dei loro versi, empivano i fogli per lungo e per largo, davanti e di dietro.

4 Uno dei Centauri. Vedi la guerra dei Centauri coi Lapiti in Ovidio, Met. Lib. xii.

5 In Roma solevano i letterati far delle pubbliche letture sotto i portici, o nei giardini dei ricchi patrizi, tra i quali era questo Frontone, che fu tre volte console.

6 Nelle scuole dei Retori solevansi assegnare ai discenti per esercizio di eloquenza certi soggetti affatto immaginari, come: persuadere a Silla di rinunziare la dittatura, e tornare alla vita privata.

7 Lucilio padre della satira nacque a Sinuessa, città degli Aurunci, nell’anno 147 avanti l’Era cristiana.

8 La legge Papia Poppea, promulgata da Augusto contro il celibato, stabiliva alcune pene per gli uomini non ammogliati sotto i sessant’anni, e le donne non maritate sotto i cin-

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