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SATIRA II

I bagascioni ipocriti e sfacciati.


Fuggir di là dai Sarmati e dal mare
Gelato io sì vorrei, qualor s’impanca
A parlar di costumi certa gente,
Che mentre i Curi[1] a scimmiottar si sforza,
Vive nei baccanali. In primo luogo,
Fior d’ignoranza, avvegnachè tu trovi
In casa lor dei busti di Crisippo
Da per tutto: poichè per una cima
D’uomo è tenuto fra costor, chi puote
Comperar d’Aristotile o di Pittaco
Il ritratto, e mostrar sugli scaffali
La statua di Cleante in sentinella.[2]

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  1. Curio Dentato, tre volte console, fu di costumi severissimi: vinse i Sanniti, i Sabini, i Lucani e Pirro; e ai primi, che avean cercato di corromperlo coi doni, rispose che amava meglio di comandare a chi possedeva l’oro, che possedere l’oro stesso.
  2. Crisippo, Pittaco, Cleonte, tre filosofi stoici.
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