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di giovenale | 25 |
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Del numero si fanno e schermo e scudo.
I lascivi tra lor son carne e unghia.
Il nostro sesso così brutti esempi
Non darà mai: non si trastulla insieme
Vedia con Cluvia, e Flora con Catulla.
Ma Ispon va sotto ai giovani, e si smunge
Per doppia foja. Discutiam noi forse
Le cause? abbiam noi conoscenza alcuna
Del diritto civile; e il vostro fôro
Coi clamori assordiam? Poche di noi
Fanno la lotta; e il pane degli atleti[1]
Mangiano poche. Voi però la lana
Traete ed annaspate, ed il filato
Riportate in panieri; voi d’Aracne,
Più destri e di Penelope, trillate
Il fuso pregno di sottile stame;
Come fa la baldracca scarruffata
E seduta sul toppo.[2] A tutti è noto
Perchè nel testamento Istro chiamasse
Unico e solo erede il suo liberto;
E perchè in vita così largo fosse
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- ↑ Era una specie di pane azzimo cotto sotto la cenere, il quale credevasi che desse vigore alle membra, e chiamavasi coliphium.
- ↑ Le parole del testo son queste: horrida quale facit residens in codice pellex. Pellex a pelliciendo era propriamente la donna che tirava alle sue voglie il marito altrui; e qui pare che Giovenale voglia accennare all’uso che quando una moglie coglieva una schiava in peccato col suo marito, la legava ad un tronco d’albero chiamato codex e l’obbligava a lavorare continuamente.