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Prefazione cciii

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liberatori patriae
s. p. q. r.

gli archiatri pontifici servirono assai spesso di pretesto alle pasquinate contro i loro padroni.

Una delle più saporite fu quella di Francesco Spada, l’amico del Belli, per la morte di Leone XII, del quale pare che realmente precipitasse la fine un’operazione mal riuscita del Chirurgo Todini. Divenne subito e si mantiene ancora popolarissima; ma appunto perciò gira per le bocche e ne’ libri con varianti arbitrarie, che ne guastano la squisita fattura. Solo a pubblicarla nella vera lezione, fu, ch’io sappia, il fratello stesso dello Spada; e l’accompagnò con parole che, dette da lui, caldo benché onesto fautore del Governo de’ Papi, le danno il valore d’un irrecusabile documento: "Morto nel 1829 Leone XII il pubblico non ne fu dispiacente, perchè il suo pontificato lasciò voce se non di odioso, per lo meno di vessatorio e quasi antisociale. In prova di che, alla sua morte si diffuse una satira che compendiava il pensare del popolo a suo riguardo, e che diceva così:

  V’ha chi al chirurgo appone
  La morte di Leone:
  Roma però sostiene
  Ch’egli ha operato bene.„[1]

Popolarissima insieme con molte altre, ma oggi quasi dimenticata, divenne anche la

descrizione anatomica del cuore di leone xii.

Di vari esperti fisici
Ecco la descrizione
Dell’esame anatomico
Del cuore di Leone.

Era questo composto
D’una materia molle,
Con strati sovrapposti
A guisa di cipolle.

  1. Giuseppe Spada, Storia della Rivoluzione di Roma ecc.; Firenze, 1888-70; vol. III, pag. 782.
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