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26 Sonetti del 1830

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi I.djvu{{padleft:338|3|0]]rentini, forse per antifrasi, chiamano logica; ma si estende anche a significare "qualunque persona vestita civilmente;, e se ne forma paìna, painetto, painetta, painerìa, impainàsse (impainarsi): voci in uso anche nelle Marche e nell’Umbria.]      3 Greve dicesi ai popolani che sostengono gravità.      4 Sfoggia.      5 Spende.      6 L’est-locanda, tabella che si pone sulle case vuote.      7 Ubbriachezze. [Sbornie.]      8 [Misura lineare romana, equivalente a poco più d'un metro.]      9 Sguaiate.

CONTRO LI GIACOBBINI.

  Nun te pijjà ggatti a ppelà, Ggiuanni;
Chi impiccia la matassa se la sbrojji:
Stattene a ccasa co’ li tu’ malanni,
Ché er monno tanto va, vvojji o nun vojji:

  5Io nun vorrìa stà un c.... in de li panni
De sti sfrabbica Rome e Ccampidojji;
Chè er méttese[1] a cozzà ccontro li bbanni[2]
È un mare-maggna[3] tutto pien de scojji.

  Sai quanto è mmejjo maggnà ppane e sputo,
10Che spóne[4] a rrepentajjo er gargaròzzo[5]
Pe ffà strozzate[6] de baron fottuto?

  Tu lassa annà a l’ingiù ll’acqua in ner pozzo;
E hai da dì che Iddio t’ha bben vorzuto
Com’e cquarmente[7] t’arimedia er tozzo.

19 febbraio 1830

  1. Il mettersi.
  2. Bandi.
  3. Mare-magnum.
  4. Che esporre.
  5. La gargozza. [Il gargozzule.]
  6. Mangiate.
  7. Come e qualmente.
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