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Sonetti del 1830 41

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi I.djvu{{padleft:353|3|0]]di scegliere.      12 [Non posso aver pit pazienza.]      13 [Scommettiamo. Dalle formule di scommessa: Va uno scudo che...? Quanto va che...?, o simili.]      314[Mo mo: or ora.]      15 [Propriamente, questo sciò o sciòo, come il passavia per i cani, si adopera anche in Toscana per iscacciare i polli.]      16 [A impegnarti il gorgozzule.]      17 [Stracei ferracei chi ha scarpacce? B uno de’ gridi de’ cenciaioli girovaghi ebrei. Ma oggi, come l’aéo, si sente più poco. Vivissimo é invece quello di robbivècchi o rabbivècchi (robe-vecchie). — Per i plurali maschili scherpacci e robbi-vecchi, propri del Ghetto, si veda la nota 3 del sonetto: Li du' testamenti, 9 magg. 35.]

L'ASTRAZZIONE[1]

  Tiràmese[2] ppiù in là, chè cquì la gujja[3]
Ciarippara[4] de vede er roffianello[5]...
Varda,[6] varda, Grigorio, mi’ fratello
Che s’è mmesso a intignà[7] cco la patujja!

  Mosca![8] Er pivetto[9] arza la mano, intrujja[10]
Mo in de le palle... Lesto, eh bberzitello.[11]
Ecco ecco che lleggheno er cartello:
Ch’edè?[12] Ccinquantasei! senti che bbujja![13]

  Je la potessi fà, sangue de ddina![14]
Sor cazzo, vorticamo[15] er bussolotto.
Ch’edè? Ttrenta! Ce ll’ho ddrento a l’ottina.[16]

  Diesci! ggnente: Sei! ggnente: Discidotto!
Ggnente. Peddio! nemmanco stammatina?
Accidentacci a chi ha inventato er lotto.

Roma, 20 agosto 1830


  1. “L'estrazione„ che allora si faceva sulla loggia del Palazzo di Monte Citorio.][
  2. Tiriamoci.
  3. Obelisco di Monte Citorio.
  4. Ci ripara.
  5. Orfanello: dell’Ospizio degli Orfani.
  6. Guarda.
  7. Ostinarsi in alterco.
  8. [Silenzio! E volgarmente si dice anche a Firenze.]
  9. Fanciullo. [Detto però sempre con un po’ di canzonatura.]
  10. Rimescola.
  11. [Bel-zitello: bellimbusto.]
  12. Buglia: bisbiglio.
  13. [Eufemismo, per non nominare il nome di Dio peggio che invano.]
  14. [Voltichiamo]: rivolgiamo.
  15. [Giocata di otto numeri, come cinquina di cinque, ecc.]
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