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Sonetti del 1830 45

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 La bocca storta
Nun fà, si senti quarche risponsorio:
So’ l’anime der santo purgatorio.

 A San Grigorio[1]
Promette allora de fà dì ’na messa
80Pell’anima d’un frate e ’na bbadessa.

 ‘Na callalessa[2]
È der restante: abbasta de stà attento
A ’gni rimore che te porta er vento.

 O fòra, o drento,
85quello che pòi sentì tiello da parte,
Eppoi va’ a cerca in der Libbro dell’Arte.[3]

 Viva er Dio Marte:
Crepi l’invidia e er diavolo d’inferno,
E buggiaratte si nun vinchi er terno!

20 agosto 1830

  1. [Una messa da uno scudo sul famoso altare privilegiato di codesta Basilica libera subito un'anima dal purgatorio. Cfr. i sonetti: L'Imbo, 19 nor. 32, e L'entrat' e usscita, ecc., 14 mar. 46.]
  2. [Una calda-a-lesso: una ballotta; ma qui sta per "un nulla. „]
  3. [Il libro de' sogni.]
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