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62 Sonetti del 1830

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi I.djvu{{padleft:374|3|0]]piazza, e che il volgo crede “una delle statue più stimate di Roma.„ Nibby, Itinerario di Roma ecc., corretto ecc. dal prof. F. Porena; Roma, 1883; pag. 240.]?      2 [Questa di stranieri, e specialmente d’Inglesi, che volevano comperare a peso d’oro la tale o tal altra opera d’arte, è una storiella che si sente tutti i momenti.]      3 Marmo.      4 [Replicare.]      5 Vendere.      6 [Ci morì.]      7 [Bellissimo pasticcio, tutto romanesco, tra un pezzo del Reguiem: “....et lux perpetua luceat ei o eis,„ e la formula: Requiescat o Requiescant în pace. Amen.]

CAMPIDOJJO

  Ècchesce ar Campidojjo, indove Tito
Venné a mmercato tanta ggente abbrea.
Questa se chiama la Rupa Tarpea
Dove Creopatra bbuttò ggiù er marito.

  Marcurèlio sta llà ttutto vestito
Senza pavura un c.... de tropea.[1]
E un giorno, disce er zor abbate Fèa,[2]
Ch’ha da èsse oro infinamente a un dito.

  E si ttu gguardi er culo der cavallo
E la faccia dell’omo, quarche innizzio
Già vederai de scappà ffora er giallo.

  Quanno è poi tutta d’oro, addio Donizzio:
Se va a ffà fòtte puro er piedistallo,
Chè amanca poco ar giorno der giudizzio.[3]

10 settembre 1830.

  1. Temporale improvviso e passeggiero.
  2. Archeologo e Commissario delle Antichità.
  3. Crede il popolo che questa statua equestre di Marco Aurelio contenga in massa dell’oro il quale sotto l’azione dell’atmosfera si vada a poco a poco scoprendo. Sono gli avanzi dell’antica doratura rimasti nelle parti più difese del colosso. Allorchè l’oro sarà tutto in luce, accadrà il giudizio universale.
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