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98 Sonetti del 1832

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LI DU' LADRI

  Hai da sapé ch’er povero Ghitano
È ffijjo de Chiappino er muratore.
E Llucantonio è ffijjo der decano
Che sta co’ mmonzignor governatore.

  Bbe’, una notte li zzaffi[1] ar Lavatore[2]
Li trovonno a ’na porta ar primo piano,
Cuello cór un cortello serratore
E cquesto cquà ccór grimardello[3] in mano.

  Li legonno un e ll’antro ar temp’istesso,
Li portonno in guardiola,[4] e in cap’a un mese
Ar governo[5] je fesceno er proscesso.

  Com’è ffinita? A Lluca erba fumaria,[6]
A Gghitano in galerra, ortr’a le spese:
E li scenci accusì vvanno per aria.[7]


Terni, 6 novembre 1832

  1. Birri.
  2. Il Lavatore-del-Papa, contrada di Roma lungo le mura del giardino del Quirinale.
  3. Grimaldello, ordigno per aprire le serrature in difetto di chiave.
  4. Corpo di guardia de’ birri.
  5. Così chiamasi in Roma il palazzo di giustizia.
  6. Dar l’erba fumaria, vale “mandar via„.
  7. Il debole soffre: modo proverbiale.
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