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102 Sonetti del 1832

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UNA SPIEGAZZIONE

  Pe’ ccapì mmejjo, tu gguarda Cremente
Cuanno, incartato er lardo, sce pilotta[1]
L’abbacchio,[2] er porco, o ll’antra carne gliotta,[3]
Perchè se cosci[4] e nnun resisti ar dente.

  Er lardo acceso sbrodola e bbarbotta[5]
Mannanno in giù ttante goccette ardente,
Che, una cquà, una llà, ttutte uguarmente
Vanno a investì la carne, inzin ch’è ccotta.

  Cuest’è una cosa chiara più dder vetro,
E nnun ce vò er ciarvello d’un oracolo
Pe’ ssciferalla e nnun rimàne[6] addietro.

  Bbè, lo Sspiritossanto pe’ mmiracolo
Se ne scenze[7] accusì ssopra a Ssampietro
E all’apostoli sui drento ar Cenacolo.


Terni, 8 novembre 1832

  1. Dal verbo pillottare: ci pillotta.
  2. Agnello da latte.
  3. Ghiotta (jotta).
  4. Si cuoccia, ecc.
  5. Borbotta.
  6. Rimanere.
  7. Scese.
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