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Sonetti del 1832 7

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi II.djvu{{padleft:17|3|0]]quanto al di sopra del fondo, e poi intascano la cartaccia, ove talvolta rimane un quarto dell’intiero. [Il quartarolo è la quarta parte del barile romano.]

LO SPOSALIZZIO DE LE SSCIABBOLE

  Hanno sposato adesso a la parrocchia
Madama Timistufa[1] e cquer futticchio,[2]
Che ppareveno er fuso e la conocchia,
La sora Zinforosa e ’r zor Uticchio.[3]

  Lui è ggobbo più ppeggio de no spicchio
De merangolo, e Llei è ’na ranocchia.
Dunque chi ll’ha ttentati? Farfanicchio?,[4]
Je pôzzi[5] calà er latte a le gginocchia!

  Perchè, mettemo,[6] nun faranno fijji;
Ma ssi li fanno e Ccristo nu l’ammazza,
Le nottole nun cacheno cunijji.

  Dunque pregamo Iddio che de sta razza
De marmottine vive s’aripijji
Chi l’averebbe da mettelle in piazza.

8 gennaio 1832

  1. Donna nauseante.
  2. Omiciattolo.
  3. Notissimo personaggio della Casa disabitata, farsa di Giovanni Giraud.
  4. Il diavolo.
  5. Possa loro, ecc.
  6. Supponghiamo.
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