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168 | Sonetti del 1832 |
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L'EDITTI
Ogn’editto e ogni straccio che sse legge
Te prometteno tutti Rom’-e-ttoma:
Ma cquanno semo a scaricà la soma
S’ariducheno a ssono de scorregge.
Perchè appena pe’ Rroma esce una Legge,[1]
Ecco er zor A e ’r zor B ccór zu’ diproma:
E la Legge c’uscita era pe’ Rroma
S’arintajja, se castra e sse corregge.
Poi, cqua ognuno commanna; e o ppe’ mmalizzia,
O ppe’ iggnoranza, o ppe’ rrispetti umani,
Nun trovi un cazzo chi tte fa ggiustizzia.
Ecco in che ppiede stanno li Romani.
E cquesta è una Città? cche! sta sporchizzia?!
Nò, cchiamela per dio Terra de cani.
Roma, 29 novembre 1832
- ↑ Pronunciata con entrambe le e aperte.
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