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200 Sonetti del 1832

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L'EDITTO DE L'OSTARIE

  Accidenti a l’editti, a cchi l’inventa,
Chi li fa, chi li stampa, chi l’attacca,
E cchi li legge. E a vvoi[1] st’antra patacca
Schiccherata cór brodo de pulenta!

  E addosso all’ostarie! ggente scontenta,
Fijji de porche fijje d’una vacca!
Si all’ostaria ’na purcia[2] sce s’acciacca,
Cqua ddiventa un miracolo diventa!

  Papa Grigorio, di’ ar Governatore
Che sto popolo tuo trasteverino
Si pperde l’ostarie fa cquarc’orrore.

  Noi mànnesce[3] a scannatte er giacubbino,
Spènnesce[4] ar prezzo che tte va ppiù a ccore,
Ma gguai pe’ ccristo a cchi cce tocca er vino.


Roma,3 dicembre 1832

  1. E dagli: e prendete su, ecc.
  2. Pulce.
  3. Mandaci.
  4. Spendici.
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