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276 | Sonetti del 1832 |
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LE MESSE
Pe’ ttutto cuer che ssii spirituale
A nnoi nun tocca de parlà nnun tocca:
E un giacubbino solo, o uno stivale
Pò èsse cuello che cce mette bbocca.
Puro,[1] volenno senza dinne male
Mette l’occhi su cquella filastrocca
De messe che sse dicheno a Nnatale,
Pare a la prima una gran cosa ssciocca.
Perchè in cual antro logo se sò vvisti
Come drento a lo stommico d’un prete,
Tre ffijjoli de Ddio, tre Ggesucristi?
Lassateli sciarlà st’ommini dotti,
E mmettétesce sù[2] cquello c’avete
Che ttrovannose in tre ffanno a ccazzotti.
Roma, 23 dicembre 1832
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