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282 Sonetti del 1832

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È 'NA BBABBILONIA

  Sin da tre mmesi avevo avuto er posto
De bbidè[1] a l’Accademia de li soni;[2]
E li sori accademichi bbirboni
Me l’hanno arilevato a mmezz’agosto.

  Che vvòi commatte[3] llà! ttutti padroni:
Sempr’uno la vò allesso e un antro arrosto.
Ma ne trovino un antro pe’ cquer costo
Che li servivo io de sei testoni.

  Crederò che cquer po’ dde pratichezza
C’ho de portà bbijjetti, a sto paese
Nun z’avessi da prenne pe’ mmonnezza.[4]

  Trovà un bidè pe’ ssei testoni ar mese?!
Sora Accademia mia, nun z’arippezza.[5]
Sce pò annà Bbrega de Piazza Fernese.[6]


Roma, 25 dicembre 1832

  1. Bidello.
  2. Accademia filarmonica.
  3. Combattere.
  4. Per immondezza, per nulla.
  5. Non si ripara.
  6. Brega di Piazza Farnese: forse in altro tempo fu un personaggio ridicoloso e nullo, di cui è restato il solo nome, che equivale a “nessuno.„ Per esempio: “Chi c’è? Chi è venuto? Brega.„
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