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306 Sonetti del 1832

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LI SCORTICHINI

  Vojantri sete ggente c’a sto Monno
Ce sta in celi scelòrimi[1] e ppiù ppeggio.
Nò, ar primo[2] sò ccurriali de Colleggio:[3]
Cuelli de Rota[4] viengheno ar ziconno:

  L’Innoscenziani[5] ar terzo; e cquesti ponno
Più dell’antri fà stragge e sscenufreggio;[6]
Sibbè[7] cc’abbino tutti er privileggio
De sporverà[8] la bborza de chi vvonno.

  Cqua, vvieniteme appresso ar tribbunale,
Crape[9] che nun capite un accidente,
E gguardate che cc’è ssu ppe’ le scale.[10]

  Li vedete cuer boia e cquer paziente?
Lo sapete chi ssò? Cquello è un curiale
Che scortica la pelle d’un criente.


Roma, 29 dicembre 1832

  1. Stare in coeli coelorum dicesi degli astratti, trasecolati, ecc.
  2. Al primo elenco, ordine, grado.
  3. Ordine di curiali, instituito da... Sono in numero di...
  4. Simile, instituito da... Sono in numero indeterminato.
  5. Simile, instituito da Innocenzo XII. Sono in numero indeterminato.
  6. Sterminio.
  7. Benchè.
  8. Spolverare, vuotare.
  9. Capra dicesi ad un uomo di niun valore.
  10. Per le scale della Curia Innocenziana di Monte-Citorio, vedesi un gruppo rappresentante Apollo in atto di scuoiare Marsia, posto ivi da...
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