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Sonetti del 1833 141

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LA MESSA DER PAPA

  Tra le spalle d’un sguizzero[1] e un curiale,
Sibbè[2] cc’avessi tutto er corpo pisto,
Jeri, a Ssampietro, er gran Ponte-ficale,
Pezzo sì, ppezzo nò, ttanto[3] l’ho vvisto.

  E vvedde[4] quanno ar Papa un Cardinale,
Cor una faccia da bbecco futtristo,[5]
Salito sopr’ar trono cór piviale,
Je diede un bascio come Ggiuda a Ccristo.

  Questo se chiama dà la pasce,[6] Meco;[7]
Ma ssi cche[8] ppasce a li Papi viventi
Diino sti rossi pò ccapillo un ceco.

  Ché mmentre er Papa che li vò ccontenti
Se spènzola pe’ ddijje er zu’ Pasteco[9]
Loro, in core, risponneno: “Accidenti.„


Roma, 6 gennaio 1833

  1. Uno svizzero della guardia.
  2. Sebbene.
  3. Purtuttavia: ad ogni modo.
  4. Vidi.
  5. Allenimento di aggiunto ingiurioso.
  6. Dar pace.
  7. Accorciativo di Domenico.
  8. Se che: quale.
  9. Pax-tecum.
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