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344 Sonetti del 1833

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LA VITTURA AUFFA

  Panza ha scannato Meo, ma ssur lommetto[1]
Ccià[2] ttre bbusci lui puro, e jje va mmale;
E ttrattanto ha ordinato er tribbunale
Stii pe’ ssicure carcere in der letto.

  Io lo vedde[3] passà pp’er Cavalletto[4]
Cuanno lo straportonno[5] a lo spedale.
Era in ne la bbarella tal’e cquale
C’un morto steso drento ar cataletto.

  Titta crese[6] c’annassi[7] troppo forte,
E cquer tritticamento[8] de bbudella
Te je potessi accaggionà la morte.

  Nun me vienghi a pparlà llui de bbarella
A mmé cche cce sò ito tante vorte:
Sce[9] se va mmejjo assai ch’in carrettella.


Roma, 12 gennaio 1833

  1. Lombetto: lombo.
  2. Ci ha: ha.
  3. Vidi.
  4. Un luogo della Via del Babuino: vedi la nota... del Sonetto...
  5. Trasportarono.
  6. Credette.
  7. Andasse.
  8. Tentennamento, o tremolio.
  9. Ci.
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