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346 Sonetti del 1833

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LA TESTA DE FERRO

  Doppo che ppuro st’anno ggentirmente
Er Zanto Padre e ’r Cardinal Vicario
Ciaveveno[1] accordato un po’ de svario[2]
Pe’ ttienecce[3] du’ ggiorni alegramente

  C’è una commedia[4] che nun za de ggnente,
Che ssarìa mejjo a rrescità er rosario.
Tutto pe’ cquella piggna[5] d’impressario,[6]
Che nnun vò spenne[7] pe’ ppagà la ggente.

  È una testa-de-ferro! e cche mme preme?
Io, cuanno er fin de’ conti è uno strapazzo,
Metto le cause tutte cuante inzieme.

  Scropì er culo pell’antri[8] è dda regazzo:
Se guarda er frutto e nnun ze guarda er zeme.
Testa de ferro! di’ ttesta de cazzo!


Roma, 12 gennaio 1833

  1. Ci avevano.
  2. Divertimento.
  3. Tenerci.
  4. Per commedia intendi tutto ciò che si rappresenti in iscena.
  5. Avaro.
  6. Impresario.
  7. Spendere.
  8. Scoprire, ecc., vale: “esporsi.„
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