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27 | Sonetti del 1832 |
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PASCUA BBEFANIA
Da quer paese indov’hanno er vantaggio
De frabbicà er cacavo[1] e la cannella,
Fescero sti tre Rré tutto sto viaggio
Appress’ar guidarello[2] de la stella.
Se portava pe’ Ccorte ogni Remmaggio[3]
Cuattro somari, tre ccavar[4] da sella,
Du’ guardie-nobbile, un buffone, un paggio,
Un cameo,[5] du’ cariaggi e una bbarella.[6]
Arrivati a la stalla piano piano
Er ré vvecchio, er ré ggiovene e ’r ré mmoro,
Aveven’oro, incenz’e mmirra immano.[7]
L’incenzo ar Dio, la mirra all’omo, e ll’oro
Toccava a Ccristo com’e ré soprano,[8]
Ché li Ré ggià sse sa, ttutto pe’ lloro![9]
14 gennaio 1832
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