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388 Sonetti del 1833

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ER FOCONCINO

  Er chiodarolo mio, cuer Mastr’Aggnello
Dove sce crompo[1] sempre le bbollette,
Tiè un foconcin de ferro che cce mette
A rroventà lli chiodi da martello.

  Pare un fornello, ma nnun è un fornello:
È un coso come sò[2] le coppolette;
E ddisce lui che anticamente cuello
Era un ermo[3] de cuarche[4] ammazzasette.

  Chi ssa cquante scittà, cquanti nimmichi
Averà ffatto diventà ttonnina[5]
Chi pportava cuell’ermo a ttempi antichi!

  E mmó cche li sordati e ll’uffizziali
Nun ammazzeno ppiù, ffa dda fuscina[6]
Pe’ bbollette e ppe’ cchiodi de stivali.


Roma, 23 gennaio 1833

  1. Ci compero.
  2. Sono.
  3. Elmo.
  4. Qualche.
  5. Far tonnina, vale: “ridurre in minutissimi pezzi.„
  6. Fucina.
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