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Sonetti del 1833 | 397 |
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LE DIMANNE INDIGGESTIVE
Pe’ strappacce[1] le penne co’ la pelle
Ciaspetteno[2] cór vischio a ttutte l’ora:
Sce[3] fanno la cappiola scurritora[4]
A uso de rondoni e rrondinelle.
Tutte le smorfie e le parole bbelle,
E cquella bbocca a rriso ch’innamora,
Tutte appostatamente[5] escheno fora
Pe’ ttiracce[6] dar corpo le bbudelle.
Tienete er fiato a vvoi cuanno li neri
Ve spasseggeno[7] intorno a ttorme a ttorme:
Pijjate in mano lo spassapenzieri.
Voi lo sapete, fijji, che cconforme
Cuer ch’io ve dico sò[8] li fatti veri:
Epperò ccarta canta e vvillan dorme.[9]
Roma, 27 gennaio 1833
Note
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