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Sonetti del 1833 397

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LE DIMANNE INDIGGESTIVE

  Pe’ strappacce[1] le penne co’ la pelle
Ciaspetteno[2] cór vischio a ttutte l’ora:
Sce[3] fanno la cappiola scurritora[4]
A uso de rondoni e rrondinelle.

  Tutte le smorfie e le parole bbelle,
E cquella bbocca a rriso ch’innamora,
Tutte appostatamente[5] escheno fora
Pe’ ttiracce[6] dar corpo le bbudelle.

  Tienete er fiato a vvoi cuanno li neri
Ve spasseggeno[7] intorno a ttorme a ttorme:
Pijjate in mano lo spassapenzieri.

  Voi lo sapete, fijji, che cconforme
Cuer ch’io ve dico sò[8] li fatti veri:
Epperò ccarta canta e vvillan dorme.[9]


Roma, 27 gennaio 1833

Note

  1. Strapparci.
  2. Ci aspettano.
  3. Ce.
  4. Cappio corsoio all’estremità di un lungo filo di seta cruda, raccomandato in cima a una alta canna, con che i fanciulli dànno la caccia alle rondini.
  5. Apposta.
  6. Tirarci.
  7. Passeggiano.
  8. Sono.
  9. Proverbio.
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