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408 Sonetti del 1833

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LA STREGA

  Sta vecchiaccia cqua in faccia è er mi’ spavento:
Nun fa antro[1] che incanti e inciarmature,[2]
Fattucchierie, stregonerie, fatture,
Sortileggi e mmaggie, oggni momento.

  Smove li fattijjoli[3] a le crature,
E oggni notte, sopr’acqua e ssopr’a vvento,[4]
Er demonio la porta a Bbenevento
Sotto la Nosce de le gran pavure.

  Llì cco’ le streghe straformate[5] in mostri
Bballa er fannango,[6] e jje fanno l’orchestra
Li diavoli vestiti da Cajjostri.[7]

  Tutte le sere, ïo e lla Maestra,
Ar meno pe’ ssarvà lli fijji nostri,
Je mettémo la scopa a la finestra.[8]


Roma, 3 febbraio 1833

  1. Altro.
  2. Questa voce ha lo stesso significato che le sue vicine.
  3. Fantiglioli (infantiglioli): convulsioni dei bambini.
  4. Formula di scongiuro delle streghe al diavolo: “Sopr’acqua e sopra vento, portami alla Noce di Benevento.„
  5. Transformate.
  6. Fandango.
  7. È famoso Giuseppe Balsamo, detto il Cagliostro, impostore, e creduto stregone.
  8. La scopa alla finestra è un potente disincanto di malie.
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